TUTTE LE NOVITÀ’ SUL NUOVO LIBRETTO DI IMPIANTO

di | Ottobre 24, 2014

Dal 15 ottobre è entrato
in vigore il nuovo libretto d’impianto per la casa, che prevede due importanti
novità. la prima è che verranno considerati tutti gli impianti presenti
nell’abitazione, non solo caldaie e sistemi di riscaldamento, ma anche sistemi
di climatizzazione o impianti solari; la seconda è che questa nuova
disposizione prevede una diagnosi completa per verificare sicurezza, salubrità
e igiene
. questo articolo è liberamente preso dal sito idealista.it è una intervista fatta da domotecnica con cui ha elaborato un utile vademecum per chiarire
qualsiasi dubbio.
Utilissimo perchè su questo argomento c’è moltissima confusione e molta scrcsa informazione anche tra gli addetti ai lavori.
Come si ottiene un libretto d’impianto?

innanzitutto va precisato
che con il 15 ottobre non deve scattare la ‘corsa al libretto’ per
mettersi in regola
. la normativa prevede, infatti, che a partire da questa
data, e secondo le scadenze di manutenzione degli impianti già regolamentate
dalle singole regioni, ogni cittadino si doti del libretto d’impianto, che
affianca quello vecchio che non deve essere buttato. in ogni abitazione
ci saranno perciò due tipologie di libretti: uno per il rapporto 
sull’efficienza in cui registrare le prestazioni degli impianti e uno per
l’uso e la manutenzione per la sicurezza
 che indica gli interventi di
controllo ed eventuale manutenzione per garantirne la sicurezza e la salubrità.
ogni cittadino dovrebbe provvedere in maniera indipendente a cercare e
compilare il proprio libretto d’impianto, ma questo è un’utopia
 – precisa
epis
 – per ovviare al problema sarà sufficiente durante il
prossimo controllo dell’impianto di riscaldamento richiederlo al manutentore
che verrà a casa

Chi deve chiamare il manutentore? chi è il responsabile dell’impianto?


il responsabile
d’impianto (di riscaldamento e climatizzazione) è l’occupante
dell’abitazione
 a qualunque titolo, quindi il proprietario nel
caso di abitazione privata e l’inquilino in caso di affitto.
 fa
eccezione l’affittuario in un condominio con riscaldamento
centralizzato
, dove la responsabilità è dell’amministratore. se
è però presente nell’appartamento un impianto di climatizzazione estiva, la
responsabilità è dell’affittuario che deve farne verificare la sicurezza

come scegliere il manutentore?

per effettuare i nuovi
controlli di sicurezza, è necessario rivolgersi a manutentori o installatori in
possesso dei necessari requisiti di legge (lettere c, d ed e del decreto 37/08,
ex 46/90) ovvero che siano abilitati per operare su impianti di riscaldamento e
di climatizzazione, su impianti idrosanitari, e che possano realizzare,
manutenere e controllare cisterne e condutture di gas allo stato liquido o
aeriforme all’interno degli edifici. “per tutelarsi i cittadini possono
richiedere al manutentore di esibire il modulo della camera di commercio che
certifica i suoi requisiti e la sua professionalità
”, spiega epis

Una volta chiamato l’installatore o il manutentore, cosa aspettarsi? cosa
verrà verificato e quanto costa l’uscita del tecnico?

il tecnico effettuerà un
controllo e un’eventuale manutenzione, monitorando le funzionalità
dell’impianto, verificandone il rendimento e la salubrità, controllando non
solo caldaie e generatori di caldo o freddo, ma ogni componente dell’impianto.
se un intervento di controllo su un impianto domestico variava in media tra i
100 e i 120 euro,con l’aggiunta dei controlli e della sanificazione,
prevista dal nuovo libretto, una famiglia con una caldaia collegata a 4/5
caloriferi ed un impianto di climatizzazione con 2 o 3 split verrà a
spendere mediamente 200 euro“un costo superiore che vale
però la garanzia di sicurezza degli impianti”
 prosegue epis
a chi spetta il pagamento del controllo e della manutenzione?
dato che il responsabile
è l’occupante, sia che esso sia proprietario o inquilino, deve farsi carico
delle spese del controllo e della manutenzione, come è avvenuto fino a oggi. “chi
è in affitto – precisa epis – dovrà farsi carico delle sole
spese ordinarie
. le spese straordinarie, come la sostituzione di tecnologie
o interventi significativi sull’impianto che verranno indicati dal manutentore,
sono a carico del proprietario dell’appartamento”.

Cosa succede a chi non effettua questi interventi?

per i cittadini è prevista una
sanzione che parte dai 500 euro e arriva sino ai 3mila euro. anche per
l’installatore che comunica in maniera errata o incompleta l’esito del
controllo è prevista una multa che va dai mille ai 6mila euro

la manutenzione per l’efficienza, e
quindi la sua periodicità, rimarrà a discrezione delle singole regioni e
potrebbe variare dai due ai quattro anni (salvo indicazioni diverse). mentre
per tutto ciò che riguarda la manutenzione e la verifica della sicurezza e
salubrità fa fede quando indicato dal manutentore. 
“spetterà al tecnico indicare la frequenza di questi
controlli, anche se – salvo eccezioni – si tratterà di una revisione annuale”
prevede lorenzo epis.
il rapporto di controllo verrà
inviato dal manutentore agli enti preposti. le verifiche non verranno più
effettuate a campione, ma si partirà da coloro che non hanno effettuato gli
interventi e del cui impianto non è arrivata alcuna notifica al catasto
preposto. a seguire verranno effettuati controlli sugli impianti ‘segnalati’.

sono in affitto, il manutentore
segnala la necessità di opere straordinarie di cui deve farsi carico il
proprietario di casa: se non vengono effettuate e sono oggetto di controllo
cosa succede? l’occupante dovrà inviare al proprietario copia del libretto d’impianto,
in cui sono richieste dal tecnico le opere di manutenzione straordinaria,
chiedendo che vengano effettuate. in caso di controllo, il libretto di
controllo è un vero e proprio documento di garanzia in cui vengono registrati
non solo i dati dell’occupante, ma anche quelli del proprietario: gli enti
preposti saranno dunque a conoscenze delle responsabilità ascrivibili a
ciascuno soggetto
la scarsa manutenzione degli
impianti è infatti spesso al centro di episodi di cronaca nera ma il libretto
d’impianto è uno strumento che può contribuire a denunciare situazioni
abitative critiche – conclude epis – questo perché da un lato i controlli si
concentreranno su chi non ha fatto l’intervento, dall’altro perché il
manutentore è tenuto a riportate agli enti preposti anomalie degli impianti, da
risolvere entro un determinato lasso di tempo.”

ogni quanto verranno effettuati questi controlli?

la manutenzione per
l’efficienza, e quindi la sua periodicità, rimarrà a discrezione delle singole
regioni e potrebbe variare dai due ai quattro anni (salvo indicazioni diverse).
mentre per tutto ciò che riguarda la manutenzione e la verifica della sicurezza
e salubrità fa fede quando indicato dal manutentore. “spetterà al
tecnico indicare la frequenza di questi controlli, anche se – salvo eccezioni –
si tratterà di una revisione annuale” prevede lorenzo epis.

a chi verrà comunicato l’esito della diagnosi effettuata e come avverranno
le verifiche?

il rapporto di controllo verrà inviato dal manutentore
agli enti preposti. le verifiche non verranno più effettuate a campione, ma si
partirà da coloro che non hanno effettuato gli interventi e del cui impianto
non è arrivata alcuna notifica al catasto preposto. a seguire verranno
effettuati controlli sugli impianti ‘segnalati’.

Sono in affitto, il manutentore segnala la necessità
di opere straordinarie di cui deve farsi carico il proprietario di casa: se non
vengono effettuate e sono oggetto di controllo cosa succede?
 

l’occupante dovrà
inviare al proprietario copia del libretto d’impianto, in cui sono richieste
dal tecnico le opere di manutenzione straordinaria, chiedendo che vengano
effettuate. in caso di controllo, il libretto di controllo è un vero e proprio
documento di garanzia in cui vengono registrati non solo i dati dell’occupante,
ma anche quelli del proprietario: gli enti preposti saranno dunque a conoscenze
delle responsabilità ascrivibili a ciascuno soggetto

il libretto d’impianto
può far emergere le situazioni più critiche, come impianti non a norma e
pericolosi anche per i vicini?
 

la scarsa manutenzione
degli impianti è infatti spesso al centro di episodi di cronaca nera ma il
libretto d’impianto è uno strumento che può contribuire a denunciare situazioni
abitative critiche – conclude epis – questo perché da un lato i controlli si
concentreranno su chi non ha fatto l’intervento, dall’altro perché il
manutentore è tenuto a riportate agli enti preposti anomalie degli impianti, da
risolvere entro un determinato lasso di tempo.”

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