Trattamenti Anticalcare

di | Giugno 6, 2012

TRATTAMENTI
ANTICALCARE

Andiamo a vedere quali sono i metodi più utilizzati per
prevenire la formazione del calcare. Possiamo innanzitutto fare una siddivisione
fra 2 tipi di trattamento:
il Trattamemto Fisico ed il Trattamento Chimico.
Il Trattamento Fisico
consiste nel far passare l’acqua attraverso un potente campo magnetico che
evita la precipitazione dei sali di calcio e magnesio disciolti nell’acqua (sottoforma
di Ioni) che infatti vengono saturati elettricamente, in questo modo i
carbonati di calcio non hanno più un aggregazione molecolare in forma
cristallina ma sottoforma di soffice precipitato polveroso tipo talco
“Aragonite”, che rimane in sospensione, evitando la formazione del
calcare, in quanto facilmente eliminabile dalle condutture insieme all’acqua.
Con questo tipo di trattamento
non abbiamo nessuna riduzione dei sali di calcio e di magnesio presenti nella
nostra acqua e quindi non vi è alcuna alterazione delle qualità della stessa.
I costi di questo trattamento
sono abbastanza contenuti rispetto ai trattamenti chimici ed anche la
manutenzione ed i consumi energetici sono piuttosto ridotti. Bisogna solo
prestare attenzione alle diverse tipologie di ANTICALCARE MAGNETICI presenti in
commercio e le garanzie dei produttori/commercianti anche in rif. alla durezza
reale della Vs. acqua e soprattutto in presenza di acque molto ricche di ferro
che si potrebbe smagnetizzare e depositare così nelle condotte, lasciandoci in
eredità un altro problema.

I Trattamenti Chimici invece sono di due tipi, con resine (addolcitori)
oppure con Polifosfati.

Gli Addolcitori sostituiscono il
calcio con il sodio attraverso uno scambio Ionico del sale in speciali resine e
quando sono esaurite vanno rigenerate con il sale. Il sistema seppur efficace è
tuttavia abbastanza costoso ed implica la necessità di spazi ed un consumo
costante di sale per rigenerare le resine. Le stesse se non opportunamente
trattate possono riservare dei fenomeni di crescita batterica, inoltre la
salamoia residua ottenuta dalla rigenerazione scaricata nel sistema fognario
riduce la biodegradabilità delle acque. Va anche ricordatoche l’acqua addolcita
v iene classificata come molto corrosiva ed aggressiva a causa della forte
presenza di carbonato di sodio e quindi dannosa sugli impianti termici.

Il trattamento con Polifosfati è
in grado di inibire la precipitazione dei sali insolubili di calcio e magnesio
che si formano per riscaldamento di un’acqua con durezza temporanea, in
sostanza impediscono che i sali si aggreghino in cristalli di calcare e
rimangono in sospensione nell’acqua. E’ una miscela di fosfati a purezza
alimentare pronta all’uso, adatta per acque con durezza fino a 30°f e formulati
in ottemperanza al D.P.R. N° 236 del 24/05/88 che stabilisce i requisiti di
qualità delle acque destinate al consumo umano ed alla circolare del 30/10/89,
N° 26 del Ministero della Sanità, recante istruzioni tecniche concernenti
apparecchiature per il trattamento d’acque potabili. Si possono trovare
sottoforma di polveri, cristalli, liquidi che vanno tuttavia dosati con
opportuni apparecchi proporzionali alla portata dell’acqua La corretta
concentrazione dipende dalla durezza e dalla temperatura di riscaldamento dell’acqua.
Il DM 443/1990 (Art. 4) precisa che le concentrazioni di polifosfato di purezza
ad uso alimentare nell’acqua potabile, sono indicate nel DPR 236/88 e NON
devono superare i 5 mg/litro (apparecchi e dosatori proporzionali).
By Nanotechstore

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